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Ortica indiana selvatica

Ortica indiana selvatica = Monarda fistulosa // Labiate = Lamiaceae (sin. bergamotto selvatico)

Nomi comuni: bergamotto selvatico, balsamo d’api, monarda selvatica, pianta del tè Hopi

Bombo sui fiori viola dell'ortica indiana selvatica

Cenni storici

Originario delle regioni nordamericane e messicane, il genere della monarda è stato introdotto in Europa da coloni e navigatori. Il nome botanico deriva dal medico e botanico spagnolo Nicholas Monardes de Sevilla (1493 – 1588), che nel 1569 scrisse un libro sulla flora del Nord America. Oltre alla sua attività medica e botanica, Nicolas Monardes si dedicò soprattutto al commercio di ananas, arachidi e mais con le popolazioni indigene. Nel suo libro si è avvalso delle conoscenze dei nativi del Nord America.

Diverse tribù indiane del Nord America conoscevano già i benefici per la salute della monarda selvatica, che veniva utilizzata con successo per trattare ogni genere di raffreddore e malattie bronchiali. Gli indiani Hopi, che vivono nella parte nord-orientale dell’Arizona, utilizzavano la preziosa cera d’api mescolata con un estratto degli altrettanto preziosi ingredienti del balsamo d’api per i loro eventi mistici e rituali.

Botanica e cultura

Il genere della monarda conta circa 15 specie di piante perenni o biennali. Gli steli dei fiori possono crescere fino a 80 cm o anche oltre, a seconda della varietà.

L’ortica indiana si propaga principalmente per divisione dei cespi più vecchi e per talea terminale. Può essere propagata anche per semina, ma questa operazione richiede semi freschi. Gli steli angolosi e scarsamente ramificati sono di colore verde o rosso. Le foglie dal lungo picciolo sono a punta ovale, con margine dentato e nervature secondarie parallele. Il periodo di fioritura si estende dalla fine di maggio e giugno fino a settembre.

Il bergamotto selvatico ama una posizione da soleggiata a semi-ombreggiata e un terreno da giardino ricco di sostanze nutritive, di humus e ben drenato. Si consiglia di dividere e ripiantare la monarda ogni tre anni. Purtroppo le monarde sono suscettibili alle infestazioni da muffa bianca. Pertanto, le piante devono essere regolarmente irrorate o spruzzate su tutta la superficie con tè all’ortica per essere rafforzate.

La monarda selvatica è una pianta alimentare preziosa per api, bombi e farfalle. Poiché l’ortica indiana selvatica si ritira nel terreno durante la stagione fredda, le parti fuori terra devono essere tagliate appena sopra il terreno all’inizio dell’autunno o in primavera. Questo consiglio per la cura vale anche per le altre monarde.

Per tutti gli amanti delle erbe aromatiche che non possiedono un giardino: il bergamotto selvatico può essere coltivato bene anche in vasi grandi, con le cure e l’«affetto» appropriati.

Segnaliamo che, oltre all’ortica indiana selvatica, anche altre monarde possono essere utilizzate a scopo medicinale o come erbe da cucina. La monarda selvatica è una bellissima perenne che non può mancare in un giardino di erbe aromatiche.

NOTA: esistono innumerevoli varietà e incroci nei più svariati colori. Queste varietà, che possono essere viola, rosa, bianche o addirittura fucsia, possono però essere utilizzate solo come piante ornamentali nel giardino perenne, dove creano splendidi accenti colorati.

Impiego nella medicina naturale

Gli indiani Hopi preparavano un tè con le erbe dell’ortica indiana. Questa bevanda veniva utilizzata con successo come rimedio per la bronchite e il raffreddore. La pianta del tè Hopi, altro nome comune dell’ortica indiana selvatica, è ricca dell’efficace antisettico timolo. Diversi libri di erboristeria indicano che un tè preparato con i fiori o con le foglie può anche portare sollievo da nausea, flatulenza, dolori mestruali e insonnia.

L’ortica indiana selvatica è una pianta medicinale estremamente preziosa che merita il suo spazio nella naturopatia.

Per ulteriori domande sui molteplici impieghi della Monarda fistulosa, raccomandiamo di consultare naturopati o droghieri qualificati.

Impiego in cucina

I fiori della monarda selvatica possono essere utilizzati per un vivace tocco di colore nelle insalate. Sono adatti anche come guarnizione per macedonie di frutta fresca, dessert, creme e glasse.

Sciroppi e limonate alle erbe, tè e persino aceti aromatici alle erbe: l’ortica indiana selvatica può essere utilizzata per creare sfumature estremamente seducenti in una cucina moderna.

Molti amanti del giardino e della cucina conoscono la monarda selvatica e la melissa d’oro principalmente come erbe medicinali. Questo in realtà non rende loro giustizia, perché con il balsamo d’api si possono preparare anche ottimi frullati, yogurt, marmellate ecc.

Meno nota è la possibilità di impiegare le foglie giovani e ancora tenere come condimento per salse, pesce e pollame. Vanno però utilizzate con parsimonia.

Ciotole con pancake, sciroppo, frutti di bosco e panna

Ricetta: Pancake alla barbabietola con sciroppo di ortica indiana e frutti di bosco freschi

Sciroppo di ortica indiana (1,5 litri)

 

Ingredienti:

  • 40 g (1 manciata) di fiori freschi di ortica indiana (2,5 g essiccati)
  • 1 litro di acqua
  • 1 kg di zucchero
  • 20 g di acido citrico


Preparazione:

  1. Collocare i fiori di ortica indiana in un recipiente alto.
  2. Portare l’acqua a ebollizione e versarla ancora bollente sui fiori.
  3. Aggiungere l’acido citrico e lo zucchero, mescolando finché quest’ultimo non si è completamente sciolto.
  4. Coprire il recipiente con un panno e lasciare in infusione a temperatura ambiente fino al giorno successivo.
  5. Versare il liquido in un tegame attraverso un colino o un panno per filtrare.
  6. Infine, portare lentamente a ebollizione, mescolando costantemente; versare in bottiglie pulite e preriscaldate riempiendole fino a poco sotto il bordo e chiudere ermeticamente con un tappo.

Conservato in un luogo fresco e buio, lo sciroppo di ortica indiana si mantiene per almeno 6-8 mesi.

Suggerimento per evitare sprechi: una volta aperto, lo sciroppo deve essere conservato in frigorifero. Pertanto, consiglio di utilizzare bottiglie piccole per il travaso e la conservazione.

 

Pancake alla barbabietola (2 porzioni per la colazione)

 

Ingredienti:

  • 150 g di barbabietola cotta
  • 130 ml di latte d’avena
  • 2 cucchiai di sciroppo di ortica indiana
  • 1 uovo
  • 130 g di farina
  • 2 cucchiaini di lievito in polvere
  • 1 cucchiaio di olio di colza per friggere
  • 1 pizzico di sale
  • 2 cucchiai di yogurt naturale o al cocco
  • 1 manciata di frutti di bosco di stagione
  • 2 cucchiai di sciroppo di ortica indiana

 

Preparazione:

  1. Ridurre in purea la barbabietola tagliata a dadini con il latte d’avena e lo sciroppo.
  2. Sbattere l’uovo e aggiungerlo al composto.
  3. Mescolare gli ingredienti secchi in una ciotola e aggiungerli al composto liquido.
  4. Friggere i pancake su entrambi i lati in una padella antiaderente. Assicurarsi che la padella non diventi troppo calda, per evitare che i pancake perdano il colore rosso.
  5. Servire e guarnire con yogurt e frutti di bosco.
  6. Versare lo sciroppo di ortica indiana fatto in casa e gustare.

Gli autori

Christian Fotsch

Christian Fotsch cura la newsletter sulle erbe della EGK-Cassa della salute dal 2006. La sua conoscenza approfondita del mondo delle erbe è frutto di uno studio da autodidatta; insieme alla moglie Ursula ha gestito fino al 2010 il vivaio di erbe e piante officinali Silberdistel a Brienz e poi fino al 2019 il noto hotel dedicato alle erbe «Lindenhof», sempre a Brienz.


Mirko Buri

Mirko Buri crea ricette per la newsletter sulle erbe della EGK dal 2022. L’ex chef Gault Millau è il fondatore di FOODOO, l’azienda di trasformazione di verdure che non possono essere commercializzate con profitto nel commercio all’ingrosso. Il pioniere della lotta contro lo spreco alimentare ha pubblicato tra l’altro il libro di cucina «Restenlos glücklich». Fino a marzo 2020, ha gestito anche «Mein Küchenchef», il primo ristorante anti-spreco alimentare in Svizzera.

foodoo.world

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