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Borsa del pastore

Borsa del pastore = Capsella bursa-pastoris / Crucifere = Brassicaceae

Alcuni nomi popolari: borsacchina, cassetta, erba storna, erba raperina

Semi di borsa da pastore e bottiglie di medicinali

Cenni storici

La natura stabilisce da sola le sue regole. In ogni luogo dove si pratica l'agricoltura, presto o tardi cresce anche l'erba storna, come la pianta viene anche denominata nel linguaggio popolare. Quanto più questa pianta naturale viene calpestata e maltrattata, più cresce bella e rigogliosa. Come pianta officinale, la borsa del pastore era già nota nell'antichità. Ippocrate ne elogiava i poteri terapeutici come rimedio per l'utero e alcuni secoli dopo l'erudito Hieronymus Bock (1498 – 1554) lodava in particolare l'effetto emostatico della borsacchina. Pare che durante la Prima Guerra Mondiale, i soldati feriti venissero curati con questa droga vegetale officinale.

La borsa del pastore ha anche numerosi nomi del campo e nomi regionali come borsacchina, cassetta, scarsellina, erba storna, erba raperina, erba di Giuda. Qualunque siano questi nomi popolari, la Capsella bursa-pastoris è e resta una delle «erbacce» più note ma anche più sconosciute della nostra area linguistica.

Botanica e cultura

Si incontra quasi ovunque. Questa piantina si trova praticamente in tutta Europa nei terreni coltivati, nei campi a maggese, ai margini dei sentieri, nei pascoli, negli orti, tra le crepe della pavimentazione stradale.

La pianta è annuale o biennale e alle nostre condizioni climatiche trova un habitat favorevole fino a circa 2000 m s.l.m. Ama stare al sole come in penombra. Dalla rosetta basale – con foglie dentate o intere – si innalza uno stelo semplice ma anche diramato che, a seconda del'ubicazione, può raggiungere i 40 cm di altezza. Le foglie sono di colore verde scuro, ricoperte con una peluria fitta e sottile. Il principale periodo di fioritura si estende da marzo fino a tarda estate. I graziosi fiori bianchi formano prima infiorescenze singole, poi a forma di grappolo. I frutti triangolari ricordano la forma della borsa dei poveri pastori - molto piccola e quasi sempre vuota!

Impiego nella medicina naturale

In questa sede desideriamo sottolineare nuovamente la testimonianza dell'erborista ed eccellente conoscitore di piante Robert Quinche (1906 − 1993), di cui bisogna fare tesoro.

«Le cure con le piante officinali non possono e non devono escludere un trattamento medico poiché se si aspetta troppo la malattia potrebbe peggiorare. Tuttavia, il medico non avrà nulla in contrario se supportiamo la sua cura o addirittura favoriamo la guarigione, la convalescenza con leggere tisane».

In medicina vengono utilizzati gli steli, le foglie e i fiori della borsa del pastore = Capsella bursa-pastoris. Nella medicina naturale è noto che la pianta quasi sfiorita viene impiegata per l’epistassi, come tisana in caso di mestruazioni irregolari e di piccole ferite della pelle. La pianta è ricca dei più diversi ingredienti come amminoacidi, saponine, acidi organici, potassio e calcio. 100 g di foglie contengono inoltre fino a 170 mg di vitamina C.

Questa «erbaccia» si può raccogliere continuamente, ma non la si deve più raccogliere in autunno quando è ricoperta da una peluria biancastra le attiginosa, detta melata.

Impiego in cucina

Le foglioline giovani e i germogli della borsa del pastore si possono stufare all'inizio della primavera insieme a verdura e spinaci. Unite ai dadini di patate, ricoperte di salsa besciamella e cosparse di formaggio grattugiato creano un raffinato e delizioso gratin. Le foglie giovani, unite ad altre erbe selvatiche come ad es. l'acetosa e le foglie giovani di dente di leone, creano raffinate insalate di fiori e erbe selvatiche. Le foglie e gli steli giovani tagliati finemente sono anche ideali per il burro alle erbe e per cospargere la pizza.

I semi dal sapore piccante venivano utilizzati in passato in sostituzione del pepe, una sorta di pepe dei poveri.

Frullato verde in bicchiere da Martini

Ricetta: Smoothie con borsa del pastore

dosi per un bicchiere

Ingredienti: 

  • 1 banana matura
  • 100 – 150 ml d’acqua
  • 1 manciata di foglie di borsa del pastore
  • 1 manciata di spinaci giovani
  • eventualmente spezie (ad es. tabasco, pepe, un pizzico di noce moscata)

 

Preparazione:

  1. Lavare le foglie di borsa del pastore. Lavare gli spinaci.
  2. Sbucciare la banana, tagliarla a fette e metterla in un bicchiere graduato.
  3. Aggiungere l’acqua. Frullare con un mixer.
  4. Aggiungere la borsa del pastore e frullare nuovamente. Quindi aggiungere gli spinaci e frullare ancora.
  5. Mettere lo smoothie in un bicchiere e servire. Lo smoothie dolciastro è ideale a colazione, per uno spuntino o a merenda.

Variante: Lo smoothie può essere insaporito anche con spezie a piacere e servito come aperitivo.

Gli autori

Christian Fotsch

Christian Fotsch cura la newsletter sulle erbe della EGK-Cassa della salute dal 2006. La sua conoscenza approfondita del mondo delle erbe è frutto di uno studio da autodidatta; insieme alla moglie Ursula ha gestito fino al 2010 il vivaio di erbe e piante officinali Silberdistel a Brienz e poi fino al 2019 il noto hotel dedicato alle erbe «Lindenhof», sempre a Brienz.


Brigitte Speck

Brigitte Speck è consulente alimentare e autrice di libri specializzati e di cucina. Ha arricchito la newsletter sulle erbe della EGK-Cassa della salute con una selezione di ricette fino al mese di febbraio 2022. Ha pubblicato numerose opere di successo su temi come le erbe officinali (per es. «Aus meinem Naturgarten», in tedesco), la stevia, Zappelphilipp e libri di ricette per bambini.

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