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Libro aperto, un uomo ci passa sopra, i mirtilli rotolano via

Sono andata nel bosco a non fare nulla: è stato bellissimo (Parte 1)

Quand’è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa per la prima volta? Nel mio caso non è passato molto tempo. Ero in un bosco. E non per correre, andare in mountain bike o camminare. Solo per starci, senza ambizioni di svolgere una qualsiasi attività sportiva.

In realtà mi piace quando cammino e comincio a sudare. Quello che non mi piace affatto è non fare niente. Tuttavia di recente ho cominciato a vivere tutto questo attivismo come un problema. Spesso sono già con la mente al prossimo appuntamento, invece di assaporare la tazza di caffè che ho tra le mani. È una condizione orribile e una tipica fonte di stress.

Quando ho sentito parlare per la prima volta del «bagno nella foresta», mi sono immaginata una piscina in mezzo al bosco in cui oziare. Niente di più lontano dalla realtà: il bagno nella foresta è un’immersione sensoriale nella natura, in cui si ritrova la pace e possibilmente uno stato di benessere. I bagni nella foresta fanno tendenza, ma in Estremo Oriente sono un’antica tradizione chiamata in Giappone Shinrin-yoku, che viene studiata scientificamente fin dagli anni Ottanta. Mi ci è voluto un po' per convincermi, perché ho pensato che si trattasse di una cosa assurda.

Ma volevo assolutamente provarci. Sono andata nel bosco e mi sono messa ad ascoltare i rumori: Qual è il suono più lontano? Il frusciare delle fronde nel vento. Quale il più vicino? Lo scricchiolio sotto i miei piedi. Cosa vedo se mi guardo intorno? Quali profumi colgo stando ferma?

E cosa percepisco se mi siedo su un ceppo?

Il mio primo bagno nella foresta è stato una rivelazione. Inizialmente ero quasi imbarazzata a parlarne con gli altri. Il fatto di vivere con tanta intensità una passeggiata nel bosco mi ha permesso di capire quanto poco io sia attenta all’ambiente che mi circonda. In città cammino guardando il cellulare. Se vado in un bosco, lo faccio sempre nell’ottica di conseguire un risultato sportivo.

Altri non hanno bisogno di attingere alla saggezza dell’Estremo Oriente per capire che il bosco acquieta l’animo. Io ne ho avuto bisogno, ma adesso che lo so non me ne dimenticherò tanto in fretta. Nel mio prossimo post vi spiegherò che non è cosa da poco e che dietro al concetto del «bagno nella foresta» c’è tutta una scienza.

 

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